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UGL, scenario preoccupante per la Basilicata

“L’UGL invoca un programma drastico e di immediata attuazione in grado di rilanciare l’occupazione in questo momento grave con decisioni giuste, rapide e condivise con i sindacati senza soluzioni di continuità. La Basilicata ha bisogno di re-inventare un modello economico ex novo che tenga conto delle reali risorse in suo possesso, naturali, umane, energetiche, ecc.”. E’ quanto dichiara il segretario Regionale dell’UGLM Basilicata, Giuseppe Giordano.

“Sono fin troppi oramai i tavoli tecnici-istituzionali che vengono consumati: basta perdere tempo, c’è bisogno che la situazione si scolli dall’immobilismo istituzionale che si registra, l’UGL assicura sostegno e partecipazione per una nuova fase programmatica/organizzativa da progettare all’interno della Regionale. Non si tratta – prosegue il sindacalista – soltanto di salvaguardare dei posti di lavoro esistenti ma anche di rilanciare quelle oramai poche aziende legate fortemente al territorio dove la Regione non può e non deve essere orfana. La Basilicata è una delle regioni a più alto rischio di usura, e pur non suscitando allarme assoluto, continua tuttavia a permanere in una situazione di stallo e di viva preoccupazione. Oltre al perdurare della crisi, per gli artigiani, i commercianti ed i piccoli imprenditori sono le scadenze fiscali a spingerli a ricorrere a forme di finanziamento illegali. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono. Nel nostro territorio si evince che permane un riferimento alto di disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiori sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti con la situazione decisamente a rischio causa mancato lavoro. Rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti della Cgia pari a 100, il tasso di rischio usura rilevato in Basilicata è di 135,1, anticipata solo dalla Campania, a cui spetta la maglia nera con il 166,3. Per tamponare questa devastazione regionale – conclude Giordano – necessita creare un numero significativo di nuovi posti di lavoro come nel 1992 quando a Melfi ci fù il fenomeno FIAT”.

 

 

 

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