UIL e UILTUCS preoccupati per il futuro dei lavoratori di Galdo di Lauria
“La situazione delle aree di servizio di Galdo di Lauria, anche per rispetto della comunità lucana, meriterebbe una maggiore attenzione ma, soprattutto, un rispetto diverso da parte di tutti i soggetti interessati alla vertenza, partendo dall’ANAS”. Lo dichiarano i segretari regionali della UIL e della UILTuCS di Basilicata, Antonio Deoregi e Rocco Della Luna.
“La scarsa sensibilità che l’ANAS sta mostrando nei confronti dei lavoratori e delle Società che gestiscono le aree di servizio di Galdo di Lauria sulla A2 rischia di lasciare per strada oltre quaranta lavoratori (tra diretti ed indiretti) in un territorio già martoriato dal punto di vista economico ed occupazionale. Allo stato attuale i lavoratori di ‘Galdo Ovest’ non stanno prestando alcuna attività poiché non sono più nelle condizioni economiche di recarsi sul proprio posto di lavoro dopo oltre 14 mesi di mancate retribuzioni. Il tema in discussione risulta essere, purtroppo, sempre attuale e di complessa soluzione. Ma concretamente dobbiamo scontrarci con una realtà, quella della responsabilità istituzionale, che continua a scaricare sui cittadini e sui lavoratori la propria incapacità programmatoria ed organizzativa. Nel caso di specie, come sindacato, abbiamo condiviso percorsi che andavano esattamente nell’ottica della salvaguardia dei livelli occupazionali ed economici dei lavoratori. Ma nonostante un accordo che desse tutte le garanzie necessarie per accompagnare i dipendenti delle aree di servizio alle realizzazione dei nuovi impianti, sul nuovo tracciato, l’Anas d’imperio ha ritenuto, dopo oltre due anni, di calpestare l’accordo del 2013 con inevitabili criticità su tutto il territorio. In questa maniera ANAS sta mettendo in grandi difficoltà le due società e la stessa prosecuzione delle attività ma, soprattutto, calpesta la dignità di laboriosi ed onesti cittadini lucani. Additare colpevoli e/o responsabili non appartiene alla nostra organizzazione che fin dal primo momento si è ripiegata sui problemi proponendo soluzioni ed individuando le possibili strade da percorrere. Non è pensabile che si possa restare fermi dinanzi ad una condizione che sta impoverendo famiglie ed onesti cittadini del nostro territorio”.
“Nell’ultimo incontro tenuto in Regione Basilicata, abbiamo ravvisato un impegno, finalmente, fattivo da parte della politica regionale attraverso l’esplorazione di percorsi che potessero ridare nuova linfa alle speranze dei lavoratori e ridare una prospettiva occupazionale nel periodo di accompagnamento fino alla realizzazione delle nuove aree di servizio. La nostra Organizzazione continuerà a seguire le dinamiche in evoluzione ma, di contro, continueranno a mettere in campo ogni azione utile a dare la giusta visibilità a questi lavoratori che vivono in pericolose condizioni di marginalità sociale e che non sono più disponibili ad aspettare passivamente che gli eventi possano cambiare. Parliamo di un’infrastruttura, la A2- Autostrada del Mediterraneo, fondamentale per lo sviluppo del territorio e se pensiamo ai disagi che sono stati causati ai lavoratori ed alle difficoltà che gli utenti vivranno in questa estate, non potendo trovare ristoro e servizi indispensabili, ci rendiamo immediatamente conto che ci troviamo in un Paese davvero strano”.