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Uila-UIL presenta due proposte di legge sul sostegno al reddito e sulla genitorialità

La Uila-Uil ha deciso di avviare una raccolta firme su tutto il territorio nazionale per presentare due proposte di legge di iniziativa popolare in materia di sostegno al reddito per chi perde il lavoro e per favorire la genitorialità.
“Con l’iniziativa, come ha spiegato il nostro segretario generale Stefano Mantegazza – sottolinea una nota della Uila lucana a firma del segretario Gerardo Nardiello – vogliamo rendere giustizia alle persone che, oltre a perdere il lavoro, sono state beffate dalle scelte sbagliate e inique del governo e, al contempo, intendiamo dare corpo con proposte concrete all’esigenza di sostenere la genitorialità che molti professano solo a parole”.
“La prima proposta mira a modificare alcune norme in materia di naspi e ape sociale”, precisa il sindacato, spiegando che “riguardo la naspi si vogliono correggere due gravi penalizzazioni introdotte con i decreti attuati del jobs act: la riduzione dell’assegno di disoccupazione dopo i primi tre mesi e il tetto alla contribuzione figurativa, fissato in 1.820 euro lordi mensili, che ha pesanti ricadute per chi ha una retribuzione superiore. per quanto riguarda l’ape sociale, l’obiettivo e’ di ridurre, da 30 a 20 anni, il minimo contributivo per accedervi e, soprattutto, di estendere la possibilità di usufruirne anche ai lavoratori stagionali, agli operai agricoli e agli operatori della pesca che ne sono stati esclusi”.
“La seconda proposta riguarda il sostegno alla genitorialità, all’occupazione femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri”, prosegue la Uila, che propone “di riconoscere alle lavoratrici un’indennità’ pari al 100% della retribuzione per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio e, al termine del congedo, la possibilità di lavorare part-time, fino al compimento del primo anno di età del bambino, usufruendo di un’integrazione salariale al 100% a carico dell’inps. si chiedono, inoltre, 30 giorni di permesso, retribuiti al 100%, per il padre, da usufruire nei primi mesi di vita del bambino e la possibilità, per entrambi i genitori, di utilizzare il congedo parentale, incrementando la retribuzione dal 30 al 50%”.

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