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“Un paese ci vuole”, Gallipoli in Poesia Festival: al via la quinta edizione

Un paese ci vuole: è questo lo slogan, preso in prestito dai versi di Cesare Pavese de “La luna e i falò”, che firma la nuova edizione del Gallipoli in Poesia. Il Comune di Gallipoli, Assessorato alla Cultura, organizza la quinta edizione del festival dedicato alla poesia, con la direzione artistica di ZeroMeccanico Teatro di Ottavia Perrone e Francesco Cortese in programma a Gallipoli dal 14 al 23 ottobre.

Come sempre, il festival abbraccerà due format: nella prima parte si alterneranno laboratori di poesia partecipata, incontri con gli autori/poeti e reading; nella seconda, poeti gallipolini di tutte le età omaggeranno il pubblico con poesie dedicate alla città nel consueto percorso Oju Lampante.

Il claim Un paese ci vuole nasce dalla necessità di esaltare la poesia dei luoghi preservandone l’autenticità, costruire una festa della poesia partecipata e condivisa che renda il valore della comunità e della dimensione umana del paese. Il Gallipoli in Poesia risponde ai mutamenti generazionali, offre nuove visioni intorno al territorio cittadino e al rapporto tra esso e gli abitanti. L’iniziativa indaga il legame tra le persone e i luoghi e offre nuove occasioni esplorative degli spazi cittadini, attraverso una azione poetica strettamente legata al fare, intesa come azione attiva e comunitaria. La poesia si trasforma così da atto intimo e individuale in azione condivisa e partecipata, rendendola accessibile a tutti, dai bambini ai ragazzi, dagli adulti agli anziani. Un modo alternativo di concepire la poesia come caratteristica innata dei luoghi e delle persone, caricandola di una forte accezione partecipativa.

 

Il festival avrà inizio venerdì 14 ottobre, alle ore 10: anche la quinta edizione del festival passerà attraverso le scuole. È infatti con la collaborazione del Liceo Quinto Ennio di Gallipoli che si inaugurerà il festival con la presentazione del libro “Da qui a una stella. L’infinito sul corpo” con l’attore-poeta Giuseppe Semeraro. Lo sguardo nitido della scienza incrocia quello visionario della poesia in un libro che ha al centro il corpo, la sua fragilità e il suo mistero, il suo esporci alle contraddizioni del presente. Nati da un progetto teatrale di Semeraro, questi versi continuano, dalla pagina, a parlare, a indicarci la via che ricongiunge i gesti di ogni giorno alla trama del cosmo: “da qui a una stella”.

 

Il festival proseguirà il giorno dopo, sabato 15 ottobre alle ore 18, con un appuntamento nella Biblioteca comunale, nel centro storico della città, con l’incontro con l’autore-poeta Mauro Marino che dialogherà con il giornalista Giuseppa Martella. Mauro Marino, nato a Lecce nel 1956 è operatore culturale e curatore editoriale, allievo e collaboratore del poeta Danilo Dolci. Dal 1999 dirige a Lecce l’attività dell’Associazione Culturale Fondo Verri dedicata alla memoria del poeta Antonio L. Verri. È stato direttore del quotidiano del Salento, il Paese nuovo; progetta e conduce laboratori di espressione creativa nell’ambito delle terapie integrate del Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare DSM Asl Le.

 

Il 16 ottobre sarà sempre la Biblioteca Comunale, alle 18.30, ad ospitare l’incontro “I cieli della preistoria. Antologia della nuovissima poesia pugliese” in cui interverranno Dario Goffredo, Claudia Di Palma, Serena Mansueto in dialogo con il poeta e autore gallipolino Andrea Donaera. Questa speciale antologia presenta diciotto nuovissime voci della poesia pugliese, contraddistinta da esordienti che hanno pubblicato i loro primi libri durante il quinquennio 2016-2021. I poeti antologizzati (che sono Francesco Cagnetta, Eleonora Ines Nitti Capone, Vanna Carlucci, Luca Crastolla, Chiara De Cillis, Claudia Di Palma, Marco Esposito, Dario Goffredo, Ilaria Grasso, Giovanni Laera, Serena Mansueto, Giuliano Maroccini, Lorenzo Mele, Stefano Modeo, Rosaria Ragni Licinio, June Scialpi, Giuseppe Todisco e Mara Venuto) abbracciano idealmente l’intero territorio regionale.

 

Martedì 18 ottobre alle ore 10, l’Istituto Comprensivo Polo 2 ospiterà il laboratorio di poesia partecipata, “Il foglio bianco”, a cura di ZeroMeccanico Teatro. Ispirato al lavoro dell’artista e poeta di strada Ivan Tresoldi, il laboratorio chiamerà bambini e insegnanti ad agire su un grande foglio bianco disteso nell’atrio o nel cortile della scuola, lungo i corridoi o nella piazza antistante. I partecipanti saranno liberi di muoversi nello spazio, scrivere, disegnare e divertirsi lasciando una traccia del proprio passaggio e partecipando così ad un’opera poetica collettiva che punta a generare nuove connessioni e visioni intorno allo spazio urbano e/o scolastico.

 

Ospite d’eccezione della quinta edizione l’autore Bruno Tognolini con una doppia lezione poetica dedicata alla scrittura per adulti e per piccini.

Il giorno dopo infatti, mercoledì 19 ottobre, alle ore 17.30, per la prima volta a Gallipoli, ospite del Gallipoli in Poesia sarà Bruno Tognolini, nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo Polo 2.

Il mormorio poetico del mondo, Uso e manutenzione della poesia nella vita dei bambini e di tutti” è il nome dell’incontro dedicato agli insegnanti degli istituti scolastici del territorio. Un mormorio sussurra dai millenni, se si tende l’orecchio, fatto di tutte insieme le voci umane, grandi e bambine, che dall’inizio hanno poetato, pregato, salmodiato, ninnato, sillabato e imprecato rime di gioco e rabbia e pace e lutto e scongiuro e tifo e commercio e tutto. Un Poeta Ramingo viene per far sentire mille rime, con lui si scoprirà che il mormorio di rime del mondo ha un potere speciale: aiuta, incoraggia, fa bene. Ma non sempre: solo le rime fatte bene fanno bene, perché dicono bene il mondo. E un mondo detto bene è benedetto.

 

Bruno Tognolini è nato a Cagliari nel ’51, si è laureato al DAMS di Bologna nel ’79 e vive tra Bologna e Lecce. Dopo i lunghi anni del teatro (drammaturgie con Vacis, Paolini, Baliani), lavora a tempo pieno come scrittore “per i bambini e i loro grandi”. In televisione per quattro anni è stato fra gli autori de “L’Albero Azzurro”; è stato con Mela Cecchi ideatore e per undici anni fra gli autori de “La Melevisione” (RAI). È autore di opere teatrali, di opere multimediali (come “Nirvana X-ROM”, adventure game dal film di G. Salvatores); di canzoni (per la Melevisione, per il film “Storia di una gabbianella” di E. D’Alò, e altre); ha scritto racconti e rime “d’occasione” per riviste, libri, per gli usi e gli eventi più diversi (come le 470 filastrocche scritte in 11 anni di Melevisione). Ma il suo primo e più grande amore restano i libri: 62 titoli dal 1992 a oggi, romanzi, racconti e poesie, pubblicati coi maggiori editori italiani. Oltre a premi minori, ha ottenuto due volte il Premio Andersen, nel 2007 e 2011. Il suo ultimo romanzo, “Il giardino dei musi eterni”, è Libro dell’Anno a Fahrenheit Radio Tre (prima volta di un libro per ragazzi), finalista del Premio Strega Ragazzi, e vincitore del Premio LiBeR Miglior Libro 2017. Solo con Salani, i suoi titoli hanno venduto in Italia oltre centomila copie.

 

Giovedì 20 ottobre il festival proseguirà, in mattinata, presso l’Istituto Superiore Amerigo Vespucci, con il laboratorio di teatro e poesia a cura di ZeroMeccanico Teatro dal titolo “Ci vuole un Paese”. Partendo da alcune domande quali “cos’è la poesia?” e “ cos’è un paese?”, attraverso il laboratorio si offriranno ai partecipanti uno spazio d’azione e d’espressione con l’obiettivo di “far vedere una cosa che non avevamo mai visto ma che conoscevamo già perché era lì”. Un incontro per stimolare gli studenti a una nuova visione intorno alla poesia e al paese, per sostenere nuovi percorsi di cittadinanza poetica e riconoscersi parte di una comunità.

 

Alle 17.30, Spazio.Zero, in via Petrarca a Gallipoli, ospiterà il secondo incontro con l’autore Bruno Tognolini, “La prosa dice, la poesia fa”, una lezione poetica per adulti, insegnanti, bambini, bibliotecari e per tutto il popolo dei lettori. Le rime e il metro, che a scolari e studenti paiono forme morte in formalina nelle scuole, sono in realtà ben vive e scalcianti fuori da quelle mura nella vita di ogni giorno. Dagli scongiuri agli spot pubblicitari, dai nomi dei brand agli slogan politici, dal poetry slam delle strade ai responsori della messa, dai cori degli stadi alle filastrocche dei nidi, e avanti fino alle poesie per i bambini, quelle d’autore e quelle inventate da loro: la parola ritmata è una tecnica sacra antichissima della voce umana, diffusa in forme virali nel nostro presente. E come agiscono queste forme virali sul nostro presente? Semplice: fanno. Poesia viene dal verbo greco poièo, che significa “fare”. La poesia è “fare”, la poesia FA. Fa ridere, piangere, capire, intuire, comprare, votare, pregare, innamorare, arrabbiare. La Lezione Poetica passerà in rassegna – in voce, testo, audio e video – queste forme d’uso della poesia fuori dagli ambiti letterari e nella vita di ogni giorno, con due zoom sorprendenti e divertenti: sulle rime di gioco dei bambini, raccolte dall’autore in tutta Italia, in italiano, nei suoi dialetti e nelle lingue migranti; e sulla pubblicità, nel lavoro dei colleghi copyrighters.

 

Alle 20.30, al termine dell’incontro, l’Aula Consiliare della Palazzina Municipale del centro storico, (via De Pace) accoglierà lo spettacolo di Principio Attivo Teatro con Giuseppe Semeraro e Gianluigi Gherzi “MAPPA DEI LUOGHI SELVATICI – Poesia per un dove”. La poesia si fa, in questo spettacolo, compagna di viaggio. Due voci poetiche, partendo da punti opposti dell’Italia, attraversano i luoghi del nostro presente: gli spazi del selvatico legati alla natura, quelli selvaggi e nascosti legati alla città,  quelli  più̀ intimi e segreti  che  si  trovano  lungo  le rotte poco frequentate della nostra anima. Poesia che si fa diario di viaggio e dichiarazione d’appartenenza ai luoghi, canto d’amore verso il creato e verso i cammini. Poesia e teatro che s’incontrano per celebrare l’incontro con il “dove”, con un “qui e ora” che dà un nuovo splendore.

 

Venerdì 21 ottobre, la carovana di ZeroMeccanico, dalle ore 10, colorerà l’Istituto Comprensivo Sofia Stevens con la replica del laboratorio “Il foglio bianco” dedicato alla poesia partecipata.

 

Il festival si concluderà domenica pomeriggio 23 ottobre, alle ore 17, con Oju Lampante. I poeti gallipolini diventeranno i veri protagonisti del festival, accompagnati dai giovani amministratori e dalle giovani amministratrici del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze. I poeti saranno parte integrante di un percorso narrativo per le strade del centro storico di Gallipoli: vicoli e corti faranno da sfondo a versi dedicati alla città in un reading narrativo per (ri)scoprire la bellezza dei luoghi. Oju Lampante è uno degli eventi di punta dedicato alla poesia gallipolina: obiettivo è dimostrare come il dialetto gallipolitano non sia morto perché la Città Vecchia è viva più che mai ed è proprio in quelle vie e in quelle abitudini che risiede la Poesia: tra le strade. È questo il concetto che “Oju lampante” rappresenta, un esperimento di glocalizzazione che punta a preservare il patrimonio materiale ed emozionale della cittadina, rendendo protagonista la gente che la abita e la vive.

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