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Un referendum a tutela della scuola pubblica

Il 9 e il 10 aprile avrà inizio anche in Puglia la raccolta delle firme per i quattro referendum riguardanti l’abrogazione di alcune norme contenute nella legge 107/15. In piena coerenza con lo sciopero straordinario del 5 maggio e con la manifestazione regionale di Bari del 24 ottobre, la FLC CGIL Puglia mantiene ferma l’opposizione ai principi ispiratori di una pseudo-riforma della scuola che, intervenendo solo sugli aspetti di gestione e di “governance” delle istituzioni scolastiche, ha volutamente trascurato ogni intervento autenticamente riformatore sull’impostazione dei cicli, del piano di studi e delle materie di insegnamento. Con scelte autoritarie e irresponsabili il MIUR ha precluso la possibilità di un’intesa con le organizzazioni sindacali negando i tavoli di contrattazione su questioni cruciali che vanno dalla gestione del “bonus” premiale alla chiamata diretta dei docenti fino all’alternanza scuola/lavoro, creando così una confusione di poteri e di ruoli tra funzioni che, fino all’arrivo della legge 107, erano invece dialetticamente armonizzate in virtù di un equilibrio, storicamente determinatosi, tra i diversi organi della scuola dell’autonomia.
Tutto ciò produrrà ripercussioni negative anche sugli esiti formativi degli alunni, contribuendo a mettere ancor più in competizione il sistema pubblico dell’istruzione con quello privato: non a caso la L.107 ha introdotto la concessione di un credito d’imposta a chi finanzia una scuola pubblica o privata!
Per tutti questi motivi, vista la gravità della situazione nel comparto scuola, e soprattutto per ricostruire le condizioni politiche di ritorno a un modello di scuola come comunità educante e inclusiva contrapposta ad un modello di scuola competitiva e selettiva, la FLC CGIL si impegna ad affrontare, in via del tutto eccezionale e straordinaria,  un percorso referendario teso non solo ad abrogare norme sbagliate ma, anche, a promuovere una battaglia culturale e sociale che  rappresenti una risposta democratica al tentativo del governo di concentrare sempre più poteri nell’esecutivo e che riporti la scuola e la sua missione sociale al centro del dibattito politico di questo Paese, cominciando dal basso, dalle piazze, dai luoghi di lavoro e dal confronto con le centinaia di migliaia di cittadine e cittadini che in tutto il Paese incontreremo ai banchetti per la raccolta delle firme.

 I quattro quesiti referendari sulla scuola

  1. Comitato di valutazione

Riguardo al “comitato di valutazione”, chiediamo siano abrogati, in tutto o in parte, quei punti (commi da 126 a 130) che, individuando compensi, componenti e criteri per la valutazione del merito del personale docente, contengono un altissimo grado di discrezionalità del dirigente nell’erogare il bonus per il merito.

  1. Chiamata diretta dei docenti

A proposito di discrezionalità, chiediamo che siano abrogati il comma 18 e i commi da 79 a 82 in tutto o in parte, laddove si stabilisce la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico.

  1. Alternanza scuola-lavoro

Chiediamo l’abrogazione di alcune norme sull’alternanza scuola lavoro presenti in parti del comma 33. In particolare si chiede di abrogare i riferimenti alla quantificazione del monte ore minimo da dedicare nel triennio all’alternanza, (200 ore nei licei e 400 ore negli istituti Tecnici e professionali) e alla torsione in senso prevalentemente lavorativo, piuttosto che formativo, dell’alternanza scuola/lavoro nella L.107.

  1. Credito di imposta a chi finanzia una scuola pubblica o privata

Chiediamo, infine, l’abrogazione di alcune parti dei commi 145 e 148 che riguardano la concessione di un credito di imposta a chi finanzia una singola scuola pubblica o privata. Noi riteniamo che tali soldi debbano essere distribuiti, secondo criteri di equità, a vantaggio dell’intero sistema delle scuole statali.

FLC CGIL Puglia
Segretario Generale Claudio Menga

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