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Una delegazione della comunità palestinese in visita a Ruvo di Puglia

Questa mattina una delegazione della comunità palestinese di Puglia e Basilicata è stata a Ruvo di Puglia per ringraziare il Sindaco e l’Amministrazione per la solidarietà dimostrata al popolo palestinese e testimoniata anche dall’esposizione per oltre quaranta giorni della bandiera palestinese sulla facciata del Municipio.

L’incontro è stato l’occasione per dare nuova evidenza alla gravissima situazione a Gaza e in Cisgiordania, territori la cui popolazione civile è vittima in questi mesi di un drammatico massacro e di una grave crisi umanitaria. La bandiera palestinese è stata poi spostata all’interno del palazzo comunale. Al termine dell’incontro il Sindaco Pasquale Chieco ha rilasciato una nota in cui ha commentato anche le notizie dei giorni scorsi:

 

“La popolazione civile palestinese è sottoposta, da un anno a questa parte, a un autentico massacro sotto lo sguardo inerte del mondo. Chi pensa che tutto questo non ci riguardi, che questo sangue non ci tocchi, che questa tragedia non entri nelle nostre vite sbaglia. Chi pensa che davanti a un simile dramma si possa restare indifferenti sbaglia, sbaglia di grosso. Noi a Ruvo non siamo indifferenti, l’indifferenza non ci appartiene. Quello che sta accadendo in quei territori non è una questione lontana né estranea, non ci sentiamo assolti. Siamo una piccola comunità, una piccola città, possiamo solo chiedere a chi sta più in alto di non chiudere gli occhi, di non restare fermo, di impegnarsi per la pace.

 

Per questo abbiamo esposto sulla facciata della nostra casa comunale un vessillo che esprime tutta la nostra solidarietà verso la popolazione civile palestinese.

Un piccolo gesto contro l’indifferenza, perché in questo momento non si tratta di due parti, in questo momento ci sono bombe che cadono a centinaia in un posto preciso e civili che muoiono. Quasi 45.000 civili morti. Più di 11.000 bambini morti. Senza parlare di una crisi umanitaria e sanitaria che si aggrava di giorno in giorno.

È chiaro che non è più una questione religiosa, non è più una questione di diritto alla difesa, non è più nemmeno una questione di vendetta. C’è un cannone che spara e dall’altra parte gente che muore. A dispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite sistematicamente disattese, a dispetto delle sentenze della Corte di Giustizia Internazionale. Il governo estremista e fanatico israeliano sta compiendo un massacro e ogni giorno ripete che non intende fermarsi.

Ora: qui a Ruvo tre consiglieri di destra hanno chiesto di interrompere questa espressione di solidarietà, di silenziare la nostra richiesta di pace, di non disturbare i carnefici, di non mettere in cattiva luce la balbuzie del nostro Governo, la titubanza della nostra politica estera, con il conseguente auspicio che questa spirale non si fermi.Ognuno ha in proposito le sue idee, ci mancherebbe, anche se sono incomprensibili e lontanissime dai nostri sentimenti quelle della destra locale che fa esposti e denunce al Prefetto finanche per far togliere il simbolo di popolo inerme sotto le bombe, cacciato dalle proprie case, affamato e privato degli aiuti internazionali.

A seguito di questo ho avuto un’interlocuzione molto cordiale con il Prefetto, che in maniera sconcertante è stato coinvolto nell’evidente tentativo di creare divergenze o peggio contrapposizioni tra due istituzioni dell’ordinamento italiano. Ebbene, tengo a chiarire che il Prefetto, al quale abbiamo scritto le ragioni politiche e le motivazioni legali a fondamento della nostra azione simbolica di vicinanza e solidarietà, non mi ha mai chiesto di rimuovere il vessillo palestinese. Ho tuttavia ritenuto di non coinvolgere ulteriormente il Prefetto in un confronto sulla presenza del vessillo sul palazzo comunale, non solo per lo spirito di collaborazione istituzionale che mi ha sempre animato, ma anche e soprattutto perché per me è troppo importante la tragedia che si sta abbattendo su 2 milioni di civili inermi.

Ho troppo rispetto per quel popolo, ho troppo dolore per queste morti, ho troppa angoscia per la salute di chi ancora lotta per sopravvivere in quell’inferno e sento come dovere primario che tutto questo non venga trascinato in microscopiche beghe locali come è nel costume di chi rappresenta quel gruppo politico.

Noi continueremo a chiedere di cessare il fuoco, di fermare il massacro di innocenti, di fare ritornare a casa gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas, di aprire un percorso di pace che porti finalmente a due stati per i due popoli. Ringrazio la delegazione della comunità palestinese in Puglia e Basilicata che è venuta stamattina a Ruvo per incontrarci e che ha compreso i nostri pensieri e i nostri sentimenti.

Oggi ho deciso di esporre quel vessillo nel mio ufficio, affinché tutti coloro che verranno a incontrarmi sappiano quali sono i sentimenti del primo cittadino di Ruvo di Puglia in questo momento. Siamo e restiamo contro tutte le guerre, siamo e sempre saremo per la pace e per il dialogo tra gli uomini, a Ruvo chiunque venga in pace e il benvenuto. E per la pace continueremo a impegnarci e a prendere parola, con tutta la voce che abbiamo.”

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