BasilicataCronaca

Un’azienda dell’area industriale di Viggiano chiude per mancanza di acqua

Un esercizio commerciale con annessa tavola calda che opera da alcuni decenni nell’area industriale di Viggiano ha annunciato che, a causa delle continue interruzioni nell’erogazione dell’acqua, è costretta a chiudere e a licenziare il personale. A riferirlo in una nota è il Csail-Massaro, ricordando che, nonostante abbia evidenziato dagli inizi del mese di settembre scorso la situazione di grande difficoltà per numerose attività produttive ed esercizi pubblici che operano nell’area industriale di Viggiano senz’acqua, ad oggi non è cambiato nulla. La titolare dello stesso esercizio pubblico ha presentato un nuovo esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza per interruzione di pubblica utenza di primaria necessità, dopo quello già presentato a settembre.

Alle continue richieste e sollecitazioni rivolte al Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri – riferisce il Csail – le risposte sono state “dovete avere pazienza”, “cosa ci possiamo fare?”, “il problema non è nostro”, “l’autobotte è guasto” . Secondo quanto è stato possibile apprendere dagli uffici del Consorzio a Villa d’Agri, i gravi disservizi segnalati sono dovuti alla scarsa manutenzione della condotta di adduzione principale di competenza dell’Ente consortile.

“Si tratta – ha detto Filippo Massaro, presidente del Csail – di un autentico ‘carrozzone politico mangia-soldi’, che da troppo tempo sperpera denaro pubblico senza alcuna utilità, se non per i 154 dipendenti costretti tra l’altro a ricevere lo stipendio con forti ritardi. I fondi assegnati dalla Regione non bastano, e quindi è sufficiente un semplice guasto ad una condotta della rete idrica per bloccare l’erogazione dell’acqua. Tutto ciò ha comportato per alcune aziende la necessità di provvedere ad installare, a proprie spese, un serbatoio di accumulo di acqua con relativa pompa, per far fronte ad un’emergenza che perdura da troppo tempo. Ma la soluzione del serbatoio si è rilevata ampiamente inadeguata specie per attività di pubblico esercizio e ristorazione. Per l’area industriale di Viggiano – ha continuato Massaro – è la testimonianza che i progetti di sviluppo legati al petrolio si infrangono dietro l’inefficienza e l’incapacità di chi ha responsabilità istituzionali. Se persino l’acqua, che è una risorsa del nostro territorio, riesce a soddisfare esigenze, legittime, di comunità pugliesi e non locali, vuol dire che la Regione non è in grado di garantire neppure i servizi essenziali. Tutto ciò nonostante in più occasioni la Giunta sbandieri la possibilità di ridurre i costi energetici ed idrici alle aziende che andranno ad insediarsi a Viggiano. La vergogna della politica non ha limiti mentre il popolo si indigna contro chi è incapace e mal-governa la Regione”.

 

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