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Consorzio Unico Regionale, CNA, Confesercenti e Confcooperative si dichiarano contrarie al progetto

Le Associazioni Cna, Confcooperative e Confesercenti della provincia di Matera, a nome dei propri associati, dichiarano la propria contrarietà all’ipotesi, circolata in questi ultimi giorni, di accorpamento dei due Consorzi industriali di Matera e Potenza in un unico Ente di carattere regionale.
Siamo in presenza, affermano le Associazioni firmatarie del documento, di due ben distinte realtà che oggi versano in situazioni economico-finanziarie differenti; ed è questo di sicuro il principale motivo per cui erogano servizi in maniera differente a vantaggio delle imprese insediate nelle aree industriali di rispettiva competenza. Non avrebbe senso mettere insieme situazioni così diametralmente opposte sul versante della operatività e della agibilità di carattere finanziario; si rischierebbe di creare una nuova
criticità ad esclusivo danno delle imprese. E questo senza tirare in ballo questioni campanilistiche, anche se è sotto gli occhi di tutti il progressivo depauperamento di servizi vitali per le imprese ed i cittadini che la Città e l’intera provincia di Matera hanno subito in questi ultimi anni. Non si aggiunga anche la Regione Basilicata in questo disegno di totale accentramento nel capoluogo di regione di tutte le funzioni d’interesse per le imprese, come già accaduto per altre agenzie aventi operatività provinciale poi portate a sintesi in ambito regionale. Allontanare i centri decisionali dal territorio non è una buona idea e molte valutazioni effettuate in altri campi a distanza di qualche anno dalle decisioni prese in tal senso l’hanno poi dimostrato; l’autonomia dei Consorzi deve essere anche funzionale alle esigenze che ciascun territorio ha e il tutto non va ridotto a decisioni maturate magari su tavoli politici.
Sarebbe il caso, invece, concludono le Associazioni firmatarie del documento che si investano i Consorzi industriali di nuove e rinnovate funzioni per farli divenire a pieno soggetti in grado di attrarre nuovi
investimenti, non solo industriali ma anche attinenti altri settori produttivi, anche in previsione dell’imminente avvio della operatività della ZES, che costituisce l’unica vera grande opportunità per la Regione Basilicata per gli anni a venire.
La Regione dovrebbe, invece, in considerazione delle trattative in corso con le compagnie petrolifere riprendere il tema delle convenienze localizzative in materia energetica che in tandem con la ZES, di cui abbiamo detto prima, potrebbe costituire un volano eccezionale per la ripresa degli investimenti nella nostra regione.

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