Vaccino anti Papilloma virus, un Award per la buona sanità lucana
Per aver promosso il programma di vaccinazione anti – Hpv offerto attivamente e gratuitamente alle donne nel dodicesimo, quindicesimo, diciottesimo e venticinquesimo anno di età, la Regione Basilicata è stata insignita del Public Affairs Awards 2012, un riconoscimento attribuito ogni anno dalla Public Affairs Association (Paa) alle istituzioni pubbliche, ospedali, università, associazioni, organizzazioni e imprese che si sono distinte con progetti e campagne di relazioni istituzionali nel settore della sanità in Italia con modalità innovative tali da poter essere esempi di riferimento per la comunità nazionale.
Il premio è stato comunicato all’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, dal senatore Antonio Tomassini, presidente della XII commissione Igiene e salute del Senato e del Comitato Etico della Paa. A ritirare il titolo di “Eccellenza nei Public Affairs 2012”, nella sala Capitolare del Senato a Roma, il direttore generale dell’Irccs Crob Pasquale Amendola, intervenuto oggi a Roma nome dell’assessore regionale.
Per Attilio Martorano il riconoscimento consegnato alla Regione Basilicata per le buone pratiche nel campo della prevenzione e delle cure oncologiche “è l’ennesima dimostrazione che la buona sanità abita in Basilicata. Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato – ha commentato Martorano – dal momento che la lotta ai tumori rappresenta una delle attività prioritarie su cui, da tempo, la Regione Basilicata concentra sforzi importanti. Con l’Award raccogliamo, in particolare, un risultato che premia soprattutto le donne lucane, che sin dall’avvio della campagna di prevenzione hanno aderito convintamente e in gran numero al programma di screening. Grazie a questa importante strategia – ha continuato l’assessore – il nuovo piano regionale dello screening del collo dell’utero adotterà una metodica che, avvalendosi della campagna vaccinale contro il Papilloma Virus, ci consentirà di assicurare alle donne lucane il miglior standard oggi disponibile per sicurezza ed efficacia”.
L’infezione da Hpv (contratta tramite rapporti sessuali) è ritenuta causa necessaria all’insorgenza del 70% dei casi di cancro del collo dell’utero. In Italia vengono diagnosticati 3.500 nuovi casi/anno di cancro del collo dell’utero e 1.000 donne/anno muoiono tuttora per questa patologia. In Basilicata, dal 1999 al 2006, su 117.511 donne di 25 – 65 anni di età che hanno aderito allo screening per la prevenzione secondaria del cancro del collo dell’utero, sono stati eseguiti 319.200 pap-test, sono stati diagnosticati 360 casi di tumore e 1.440 lesioni pre-cancerose. Dal 2002 si eseguono anche in Basilicata test Hpv specifici in corso di pap-test.
Pertanto risulta che dal 2002 ad oggi, l’Hpv ha colpito ben 1.141 tra le 4.161 donne lucane risultate positive al test, pari al 36% delle donne testate di cui l’80% è risultata portatrice di Hpv ad alto rischio oncogeno. Si tratta del primo tumore che l’Organizzazione mondiale della sanità riconduce quasi totalmente ad una infezione da papilloma virus umano (Hpv), di cui sono stati identificati 100 e più tipi infettanti di cui un terzo si associa in entrambi i sessi a lesioni del tratto ano-genitale, sia benigne che maligne. La maggior parte delle lesioni tumorali del collo dell’utero è causata da due tipi di Hpv: Hpv 16 e 18, ritenuti “ad alto rischio oncogeno”.