Valentina Carrozzo torna in libertà
Valentina Carrozzo, 24enne di Salice Talentino, è stata scarcerata ed ora può uscire di casa. La ragazza, nella notte tra il 19 e 20 agosto, aveva travolto ed ucciso Anna Innorta, 23enne bolognese in vacanza nel Salento, che per una tragica fatalità ha perso la vita proprio il giorno del suo compleanno. Nell’impatto, è rimasto ferito anche un suo amico, Marino Cavoluzzi, 20 anni, di Palo del Colle (BA), al momento ancora ricoverato al ‘Fazzi’ di Lecce. Arresto convalidato per l’omicidio colposo, ma non per l’omissione di soccorso, per il quale ci sono elementi nuovi che attenuano l’accusa. Pare, infatti, che il difensore di Valentina, ha evidenziato che la sua assistita, abbia raccontato l’accaduto a suo padre, inducendolo a recarsi sul luogo dell’incidente ed avvisare i Carabinieri. La decisione è del gip Alcide Maritati, giunta in tarda mattinata, dopo l’interrogatorio di garanzia alla quale è stata sottoposta Valentina.
La ragazza continua a sostenere di non aver visto i 5 giovani mentre attraversavano la strada, perché era buio, di essere fuggita perché in preda al panico totale, ed ha poi spiegato che lei, su quella strada, alla guida della sua Smart, non procedeva oltre i 40 chilometri orari. Alcuni testimoni hanno annotato il numero della targa dell’utilitaria.
La tragedia si è consumata nei pressi dello svincolo di via 394 K, sulla Porto Cesareo-Torre Lapillo, tratto di strada della marina cesarina nota proprio per la scarsa illuminazione e per la sua pericolosità in generale, anche di giorno. La ragazza a bordo dell’auto è stata rintracciata dai carabinieri della stazione di Porto Cesareo e della compagnia di Campi Salentina, nell’abitazione estiva della famiglia, a Torre Lapillo. Valentina è accusata di omicidio colposo, omissione di soccorso, lesioni personali e guida in stato di ebbrezza. Sottoposta al test alcolemico, la 24enne è risultata con tasso al primo livello, vale a dire 0,7 g/l. Ma, secondo le norme del codice della strada, una guida in stato di ebbrezza di primo livello non costituisce reato, a differenza delle successive due soglie, e prevede il pagamento di un’ammenda e la sospensione della patente.