Valerio Staffieri approda all’Olimpia Basket Matera
Quinto colpo di mercato per l’Olimpia Basket Matera. In casa biancazzurra approda Valerio Staffieri, guardia/ala di Roma, classe 1992, 196 cm di altezza per 84 kg, proveniente dal Chieti, dove ha disputato l’ultima stagione in serie B. Si tratta di un giocatore giovane, ma già con una importante esperienza alle spalle, fortemente voluto da coach Origlio e dal diesse Grappasonni per la sua duttilità e la predisposizione a ricoprire più ruoli. Vanta un passato importante in serie B a Scauri, Roma (con l’Eurobasket, con cui ha conquistato la promozione in A2), e quindi in Abruzzo a Teramo e Chieti, dove si è distinto per la sua fisicità e la sua esplosività. E, tra le doti principali del tiratore romano, la voglia di vincere e una forte ambizione, che si sposano alla perfezione con il progetto dell’Olimpia Matera.
“Matera la conosco, ci ho giocato contro quando ero a Teramo. La piazza mi ha sempre fatto una bella impressione, ha alle spalle tante stagioni in serie A ed è una realtà di alto livello – spiega Staffieri –. Sono contentissimo di questa scelta, e mi ha fatto piacere aver parlato subito con il coach, che mi ha detto che punterà su di me. La squadra che si sta allestendo è super valida. Sono carico a mille e motivato per quella che sarà una stagione importante per tutti noi”.
Voglia di far bene e dare il massimo, grinta e cuore, e poi tanto lavoro alla base di un legame con Matera che appare già molto solido. “Avevo una gran voglia di vestire la maglia di una società che vanta una blasone e storia cestistica, in una città bellissima – sottolinea Staffieri, che vestirà la casacca numero 16 -. A Matera si respira basket ad alti livelli, e la società è seria e vuole fare le cose per bene. A me piace giocare per vincere, quindi per l’alta classifica; conosciamo le responsabilità che ci attendono dopo l’exploit della scorsa stagione, ma queste sono le sfide più belle e siamo pronti a raccoglierle, contando di migliorare il risultato dello scorso anno. I tifosi ci devono essere vicini, tutti si devono avvicinare a noi, riempiendo il palazzetto e facendo sentire il proprio rumore”.