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Verso il digitale, consigli per gli acquisti

Il processo di digitalizzione dei canali televisivi è partito già nel 2008 in Sardegna, Piemonte e Campania con inizialmente un oscuramento di due canali analogici, una rete pubblica nazionale, Rai2 e una rete privata nazionale, Rete4, il così detto switch-over. Poi, a fine dicembre di quest’anno, questa parte d’Italia più altre Regione del Nord sta subendo lo switch-off, ossia tutti i canali televisivi diventano digitali. Le due regioni di nostro interesse, classificate come AREA 16 dal decreto ministeriale del 10 settembre 2008, in cui viene definito il calendario per il passaggio alla tv digitale, subiranno lo switch-off, senza passare dallo switch-over entro la fine del I semestre 2011.

Quindi, quest’anno, sotto l’albero di Natale, conviene non sprecare soldi, comprando un regalo utile ed obbligatorio per legge: il decoder digitale terrestre o satellitare che si può trovare anche incluso nei nuovi televisori. Ma attenzione alla scelta del digitale perché non tutti sono abilitati e con molta probabilità quando il segnale sarà definitivo, ossia alla fine del 2012, solo quelli con il bollino DGTVi funzioneranno. DGTVi è un consorzio in accordo con il Governo tra Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, DFree, FRT e Aeranti-Corallo che ha classificato i decoder secondo tre tipologie ad ognuna delle quali corrisponde un bollino di colore diverso applicato su decoder o televisore con decoder integrato. L’elenco completo dei modelli e marche riconosciute da questo consorzio e a cui solo i cittadini del Nord con età pari o superiore a 65 anni possono richiedere il contributo statale, è consultabile sul sito del Ministero dello sviluppo economico all’indirizzo: www.decoder.comunicazioni.it nella sezione “Conumatore”. Le tre tipologie sono: decoder zapper che permette di vedere solo canali in chiaro, non criptati e ha il bollino grigio; decoder Multi medial Home Platform (mhp) che consente oltre la visione dei canali in chiaro, di usufruire dei contenuti in PAY PER VIEW, tv a pagamento, attraverso una tessera da inserire nell’apposito card reader e l’interattività con alcune trasmissioni televisive, questi sono contrassegnati dal bollino azzurro; infine con il bollino gold/giallo identifica i decoder in alta definizione HD. Questi modelli, oltre ad essere riconosciuti dallo Stato, sono gli unici che hanno la numerazione e la ricerca della frequenza automatica dei canali.

Inoltre ci sono alcuni comuni in cui il digitale terrestre non serve perché non prende il segnale, sono in genere zone di montagna o tra valli o comunque quelle zone dove, durante lo switch-off i canali, con antenna normale, non si vedono per niente. Ma per saperne meglio sulla copertura, basta andare sul sito della DGTVi (www.dgtvi.it). In questi casi, c’è bisogno del decoder satellitare e i prezzi aumentano anche perché bisogna montare, se non se ne possiede, una parabola privata o condominiale e chiamare un tecnico che la colleghi all’apparecchio.

Bisogna stare attenti a questi consigli perché l’atteggiamento dei negozianti, a volte, è quella di togliersi il prima possibile dal proprio magazzino, modelli che hanno in esubero, non importa se di qualità o meno e soprattutto, non importa se il prezzo è più alto di quelli riconosciuti dal consorzio.

Insomma, dobbiamo iniziare a ragionare in digitale con nuovi telecomandi e nuovi televisori, sperando che ci siano dei vantaggi che in realtà il digitale porta con sé come la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e un maggiore pluralismo comunicativo. Vantaggi che alcuni potrebbero confutare perché ci saranno più elettrodomestici accesi contemporaneamente, quindi un aumento o pareggiamento dell’inquinamento analogico e le tv locali saranno svantaggiate perché il loro segnale non arriverà mai sul satellite perché troppo oneroso.

(Tiziana Casertano)

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