Vertenza ASM Matera, nota della Fials
Più di trecento dipendenti dell’Asm hanno presidiato l’ingresso degli uffici a via Montescaglioso dell’Azienda sanitaria materana per contestare la decisione unilaterale dell’azienda di annullare gli accordi sindacali del 2010 e del 2016 e di pretendere la restituzione delle somme versate per le progressioni orizzontali. Una manifestazione compatta e unitaria, che ha visto sventolare le bandiere di tutte le sigle del comparto e poi striscioni, cartelli, trombette acustiche per far sentire ai piani alti tutta la rabbia dei lavoratori beffati.
“La
rigidità dell’azienda – spiega il segretario provinciale della Fials di
Matera, Giovanni Sciannarella – è incomprensibile. Dopo gli spiragli
aperti nella fase del commissario Montagano, ora ci troviamo davanti a
un muro di gomma. La nuova direzione strategica ha una visione molto
particolare e inaccettabile della contrattazione decentrata: dopo
l’ultimo contratto nazionale si è seduta al tavolo presentando la sua
proposta e pretende che noi l’accettiamo a scatola chiusa, mentre si
rifiuta anche solo di confrontarsi con le nostre controproposte. Quanto
alla pretesa restituzione non possiamo accettarla: erano fondi destinati
ai lavoratori, abbiamo concordato di destinarli a un istituto
contrattuale (le fasce) piuttosto che a un altro (la produttività) e ora
se ne vengono e vorrebbero cancellare con un tratto di penna due
accordi. E quindi la vertenza andrà avanti finché non saranno
ristabiliti i diritti dei lavoratori”.
Alle
origini della decisione dell’Asm un’ispezione del MEF della scorsa
primavera. Gli ispettori hanno contestato l’accordo che prevedeva lo
spostamento di fondi (634mila euro nel 2010, 200mila nel 2016) dalla
produttività alle fasce orizzontali. La nuova direzione strategica prima
ha bloccato le progressioni economiche, con la delibera 89/2019, e ora
ha avviato le procedure per la restituzione dei fondi da parte dei
lavoratori. Questa tematica riguarda anche i dipendenti del 118
transitati dal 2017 all’Asm.
“Come sempre – conclude
Luciana Bellitti, segretaria regionale della Fials – si pretende di far
pagare ai lavoratori quelli che, secondo la stessa Asm, sarebbero errori
del suo vecchio management. A questo punto chiediamo che la giunta
regionale, che da sempre sceglie i vertici aziendali, si assuma le sue
responsabilità e intervenga non solo a tutelare i diritti acquisiti dei
dipendenti ma anche a sostenere il ristabilimento di un sano e
costruttivo clima di relazioni sindacali, rovinato dall’ostinazione
aziendale a rifiutare ogni confronto”.