Video Shock incastra stalker
Da quattro anni due famiglie materane che vivevano in due villette confinanti all’interno di uno stesso cortile, avevano visto degenerare I rapporti familiari e sparire le regole del buon vicinato. Le due famiglie erano parenti, infatti la moglie dello stalker è la sorella della vittima, ma la guerra è allargata agli interi nuclei. All’insaputa del persecutore, la vittima aveva installato una microcamera nella sua proprietà per riprendere (audio e video) I vari gesti della famiglia che si accaniva con dispetti, insulti ed ingiurie sui parenti, mai avrebbero pensato di vivere l’incredibile. Lo scorso mese di luglio durante una manovra, forse per uscire dal cancello, improvvisamente l’uomo quarantottenne, ingrana la retromarcia e investe volontariamente la vittima mentre innaffiava la siepe. Con estrema calma dopo aver investito il cognato, l’uomo è sceso dalla vettura, si è avvicinato alla vittima ormai per terra per le lesioni multiple alle gambe, come dirà poi il referto medico, e si allontata con aria spavalda asserendo di non aver mai mosso l’auto e che lo stesso stesse fingendo, tesi che più tardi cercherà di confermare agli uomini della Polizia, che giungeranno sul posto. Il video ha dato la prova dell’aggressione volontaria, smentito la versione dell’aggressore e confermato I quattro anni di deunuce fatte dalla famiglia vittima. Tra gli episodi denunciati, sia ai carabinieri che alla polizia, alcuni denotano crudeltà. In una occasione, l’uomo aveva chiuso il rubinetto del gas della famiglia vittima, cambiato il lucchetto di apertura lasciando I parenti, che ai tempi avevano una bambina di appena 18 mesi, senza riscaldamento, la possibilità di cucinare e l’acqua calda per ben due giorni nel freddo mese di febbraio. Ancora, successivamente, sempre il cognato aveva rubato la legna di scorta per l’inverno, lasciando le tracce del furto lungo il tratto che collegava le due legnaie, forse per spavalderia, forse per eccesso di sicurezza. Alla vicenda non sono mancati insulti, anche da parte della moglie dello stalker, verso tutta la famiglia vittima. La vicenda raccoglie due elementi di novità per reati riconosciuti dall’articolo 612, per la prima volta si registra l’esistenza di un video che mostra chiaramente gli atti persecutori dello stalker verso la vittima e secondo l’inibizione ordinata dal magistrato minuzione e particolareggiata, che non lascia spazio alle interpretazioni. Il PM Valeria Farina Valaori, ha diposto che tra le due famiglie, che vivono all’interno di una stessa proprietà con abitazioni confinanti e diverse, non vi sia alcun contatto: telefonico, verbale, fatto di gesti o sguardi. Devono essere minimo 5 i metri che devono dividere i componenti delle due famiglie quando si ritrovano nell’area comune ed infinen vietato molestare con qualsiasi mezzo, schiamazzo e rumore molesto.