Visita in Regione del Console degli Stati Uniti a Napoli
Si è svolta questa mattina in Regione una visita istituzionale del console americano a Napoli, Donald Moore. Il diplomatico statunitense è stato ricevuto dal presidente Vito De Filippo. L’incontro rientra nell’ambito di una serie di iniziative avviate dal console nel Sud Italia per conoscere meglio il territorio.
Quella di oggi non è stata la prima visita del console Moore in Basilicata. “Sono venuto nella vostra regione venticinque anni fa – ha ricordato – e sono rimasto colpito dal calore e dall’affabilità della gente. E’ interesse degli Stati Uniti coltivare le relazioni culturali ed economiche con la Basilicata, per far dialogare il più possibile gli imprenditori americani con la vostra realtà”. Il riferimento è soprattutto alle opportunità che la Basilicata offre per il suo potenziale energetico ma anche agli scambi culturali tra le giovani generazioni e tra i diversi sistemi organizzativi. “Una delegazione di imprenditori lucani – ha reso noto Moore – è inserita in un programma di tre settimane di stage negli Usa, in cui avranno l’occasione di confrontarsi con altri modelli di burocrazia”. Il governatore lucano si è soffermato sull’attività estrattiva in Basilicata, “dove c’è il più grande giacimento petrolifero in Europa” e su come la Regione stia investendo nelle politiche energetiche.
De Filippo, poi, ha ricordato i forti legami che uniscono la Basilicata agli Stati Uniti: “dal consolato americano a Napoli, antica e storica sede, passarono i nostri emigranti verso Ellis Island. I lucani dovunque siano andati, nelle varie parti del mondo, non hanno mai reciso il filo con la loro terra di origine ma hanno dato vita a numerose ed attive associazioni”.
“Il governo regionale – ha continuato il presidente – ha costruito una fitta rete di relazioni con i lucani all’estero. Alcune volte siamo intervenuti per sostenerli come è accaduto con un programma di aiuti per i nostri corregionali in Sud America. Perciò siamo interessati a conservare rapporti di amicizia e di collaborazione con gli Stati Uniti, giudicando la visita del console Moore una buona occasione per rinsaldare i rapporti”.