Vivere dopo il Covid: a Terlizzi i primi otto pazienti della provincia di Bari in palestra per recuperare la capacità respiratoria
Il più giovane ha 36 anni. Il più anziano ha passato da poco i 70. Dopo aver superato la fase acuta della patologia da Covid, per la prima volta in provincia di Bari, i pazienti vanno in palestra per recuperare la capacità respiratoria. Accade a Terlizzi, nel presidio post acuzie Sarcone, centro di riferimento per il trattamento delle patologie respiratorie ASL Bari nella rete Covid regionale.
Si tratta di otto pazienti arrivati il 1° dicembre con dispnea e difficoltà motorie. Oggi, a distanza di pochi giorni, sono in grado di camminare in autonomia, respirare regolarmente e fare esercizi in palestra. Al momento l’unità di Riabilitazione pneumologica di Terlizzi ospita 11 degenti, di cui , appunto, 8 sono stati già messi nelle condizioni di affrontare in piena autonomia programmi di recupero respiratorio, fondamentale per la fase della guarigione. In piena autonomia e sotto un costante monitoraggio degli specialisti, i pazienti ancora positivi stanno eseguendo esercizi di mobilità motoria mirati ad agevolare il loro ritorno alla normalità.
“Anche nei pazienti più giovani la patologia da Covid può provocare dispnea e perdita della tonicità muscolare – spiega la dottoressa Maria Liaci, geriatria e pneumologa ASL Bari – grazie ai programmi di ricondizionamento fisico e respiratorio i pazienti riescono progressivamente prima a deambulare e poi a fare attività di mobilizzazione anche con l’aiuto delle nostre fisioterapiste”.
L’equipe – formata da pneumologi, fisiatri e geriatri – si avvale di materiali e strumentazioni innovative per attivare i programmi di riabilitazione respiratoria. L’ultima tecnologia acquisita è una centrale di monitoraggio continuo, tramite la quale è possibile tenere sempre sotto controllo i parametri vitali dei pazienti affetti da problemi respiratori e facilitare il recupero delle normali attività quotidiane.
“Ogni programma di riabilitazione viene predisposto sulla base della storia del paziente e della patologia di arrivo – prosegue la pneumologa Liaci – questo significa che non c’è un metodo di cura uguale per tutti, ma ogni singolo caso viene trattato in rapporto alle condizioni soggettive del paziente”.
La palestra è dotata di una serie di attrezzature quali treadmill (tappeto per la corsa), bike (pedalatore elettrico), monitor multiparametrici, postazioni per esercizi di ginnastica respiratoria, scala per sforzo, lettino da drenaggio posturale, strumenti per l’aspirazione di catarro bronchiale e tosse assistita.
“La riabilitazione respiratoria, oltre ad essere la terapia per il recupero di tutte le funzioni vitali che il paziente ha perduto durante l’infezione virale, rappresenta un ausilio fondamentale per migliorare la qualità di vita e per riappropriarsi delle capacità relazionali – dichiara la dottoressa Angela Leaci, direttrice del Dipartimento ospedaliero della ASL – stante il contatto diretto col fisioterapista, dopo l’isolamento della fase acuta di malattia. Rappresenta pertanto un importante supporto a livello psicologico soggettivo per la consapevolezza del miglioramento clinico e per l’aspetto relazionale”.
Il PPA di Terlizzi è stato sottoposto ad un processo di riconversione che ha riguardato in particolare le unità operative di Lungodegenza e Riabilitazione Pneumologica, attrezzate anche per l’ossigenoterapia. Sono stati ridisegnati i percorsi in ingresso e uscita, approntate aree filtro, ricavati ambienti per la vestizione e svestizione del personale, acquisite forniture di dispositivi di protezione individuale. Al momento l’ospedale può contare sulla attivazione di 40 posti letto Covid.