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Xylella, la Regione Puglia ordina il ritiro dei fitofarmaci

«Ritiro delle ordinanze sindacali contro il decreto Martina, oppure chiederemo aiuto ai prefetti. I trattamenti fitosanitari vanno applicati subito per frenare il contagio e la diffusione della xylella. I prodotti indicati sono tutti autorizzati dal ministero della Salute, e per chi non intende utilizzare i neonicotinoidi ci sono prodotti alternativi». Così l’assessore regionale all’Agricoltura dopo l’incontro tenutosi questa mattina nelle sede di Anci Puglia con i sindaci pugliesi.
L’iniziativa è nata dopo la “disobbedienza” al decreto Martina, che obbliga a quattro trattamenti fitosanitari contro la sputacchina, vettore principale della xylella. «I trattamenti con i fitofarmaci sugli ulivi per contrastare l’avanzata della xlella sono obbligatori e dobbiamo farli in questo mese: non dobbiamo fare lo stesso errore di quando ci fu chiesto di tagliare alcuni alberi e si arrivò alle vie legali tutt’ora pendenti – ha aggiunto l’assessore Di Gioia -. Dobbiamo avere responsabilità. Sono trattamenti dolorosi, però consentiti e non pericolosi allo stato dell’arte della scienza e della medicina». L’assessore ha poi precisato che una determina regionale ha «rimodulato l’allegato» del decreto Martina, e quindi «c’è la possibilità di scegliere di non utilizzare i cosiddetti neonicotinoidi che sono quelli che destavano qualche preoccupazione per il tema delle api». E ha poi sottolineato che i prodotti indicati per i trattamenti sono «autorizzati dal ministero della Sanità, e indicati dal ministero dell’Agricoltura come idonei a contrastare il vettore della sputacchina nel caso specifico di trattamento sugli ulivi». «E non è vero – ha aggiunto – ci sia l’esigenza di farlo su un territorio molto, molto ampio. Si farà solo sugli ulivi e con una incidenza di circa 12 grammi di prodotto per ogni ettaro, con impatti che non sono devastanti come sono stati raccontati». Se i sindaci «rifiuteranno» di eseguire i trattamenti obbligatori, l’assessore ha spiegato che «valuteremo poteri sostitutivi, cioè di annullare quelle attività in contrasto con il decreto nazionale sia con la determina e quindi con le norme regionali».

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