Xylella in Puglia: nota dell’Assessore Di Gioia e del direttore di dipartimento Gianluca Nardone
Una nota dell’assessore all’Agricoltura, Leonardo di Gioia e del direttore di dipartimento Gianluca Nardone:
“In merito alla nota dell’europarlamentare on. Paolucci, nella quale evidenzia che il Psr Puglia non darebbe attenzioni, azioni e risorse ai piccoli olivicoltori salentini colpiti da Xylella fastidiosa, l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, e il direttore del Dipartimento regionale Agricoltura, Gianluca Nardone, precisano quanto segue:
“Il PSR Puglia, principale strumento di sostegno al miglioramento della competitività delle imprese agricole e alla crescita dei territori rurali, ha dedicato, già all’atto della sua impostazione nel 2014, due specifici strumenti a supporto degli agricoltori vittime del batterio che sta minando l’olivicoltura salentina.
Si tratta della Misura 5.1, con la quale si finanziano interventi di difesa degli olivi monumentali (reti di protezione e potature straordinarie) e dei vivai, e della Misura 5.2, con cui si sostengono coloro i cui olivi siano stati colpiti dal batterio per ricostruire il patrimonio danneggiato.
Entrambe le misure (a totale carico pubblico) sono aperte a tutti gli olivicoltori, senza limiti dimensionali di accesso. E la 5.2, in particolare, privilegia significativamente, attraverso i criteri di selezione delle candidature, le imprese agricole più piccole, cioè quelle con una produzione di almeno 5 mila euro, pari a poco più di 2 ettari di oliveto”.
“Inoltre – proseguono -, in tempi recentissimi, è stata introdotta la Misura 4.1.c con la quale si sostengono investimenti esclusivamente nelle imprese agricole ricadenti nella zona infetta dal batterio.
La Misura, con una dotazione finanziaria complessiva di 24 milioni di euro, è simile a Misura 4.1.a, aperta a tutte le imprese agricole pugliesi, ma è chiaramente calibrata sulle specificità della olivicoltura salentina. Infatti, mentre la Misura 4.1.a prevede che gli agricoltori che si vogliano candidare debbano realizzare almeno 15 mila euro di produzione, la 4.1.c abbassa questa soglia di accesso ad 8 mila euro di cui almeno 2 mila derivanti dalla olivicoltura da olio (si tratta di meno di un ettaro)”.
“Appare quindi evidente – concludono – che la programmazione regionale, pur tenendo conto degli obiettivi e delle regole della politica agricola comunitaria, non molto sensibile al tema del paesaggio e significativamente concentrata sulle imprese competitive e sulle tematiche ambientali, non ha dimenticato i soggetti per i quali l’on.le Paolucci reclama giustamente attenzioni, azioni e risorse”.