Zona rossa nei pressi del cantiere Tap di Melendugno
Il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, ha ripristinato da ieri e fino al 25 aprile la cosiddetta ‘zona rossa’ attorno all’area del cantiere di Melendugno, dove sono in corso i lavori di costruzione del gasdotto Tap che porterà gas dal Mar Caspio alla Puglia. Il prefetto ha ordinato il transito e l’accesso controllato a veicoli e persone dalla mezzanotte scorsa fino alle 24.00 del 25 aprile prossimo nelle strade che portano all’area del cantiere.
La percorribilità stradale è concessa ai frontisti ed è garantita all’utenza sulle provinciali 145 e 366. Il provvedimento è stato disposto per “prevenire ulteriori gravi turbative dell’ordine pubblico connesse alle operazioni di cantiere da parte del cosiddetto Movimento No Tap e di aderenti al mondo anarchico insurrezionalista ed alla galassia dell’antagonismo, come già avvenuto nei mesi scorsi e più recentemente nelle prime settimane di aprile”. Nelle ultime settimane, infatti, i manifestanti – ricorda il prefetto nel documento – hanno inscenato diverse azioni di protesta, anche violente, sbarrando il passaggio ai mezzi del cantiere e al traffico veicolare, scagliando sassi contro le Forze dell’Ordine – che hanno riportato lesioni e contusioni – e dato alle fiamme un cassonetto di rifiuti posizionato al centro della carreggiata.
I lavori in corso, che si concluderanno entro il 30 aprile prossimo, riguardano il cosiddetto ‘cluster 5’ e prevedono la recinzione dell’area lunga circa un chilometro che ricade nell’azienda agricola ‘Le Paisane’, l’espianto di oltre 400 giovani piante di ulivo e la realizzazione di due tendoni sotto i quali saranno messe a dimora le piante. Quest’area fa parte di un più ampio tracciato (una fascia di circa 30 metri di larghezza a cavallo del futuro tubo), lungo circa 8,2 km, che dal cantiere di San Basilio, dove l’espianto degli ulivi è terminato lo scorso anno e dove sorgerà il microtunnel del gasdotto, porta alla ‘Masseria del Capitano’, dove sarà costruito il terminale di ricezione dell’impianto. In questo ‘budello’, dove è prevista la costruzione della pipeline, dovranno essere successivamente estirpati e messi a dimora (in aree protette ai margini dell’area di lavoro) oltre 1.800 ulivi. Il termine dei lavori del gasdotto resta fissato per giugno 2019, mentre il primo gas arriverà in Italia nel primo trimestre 2020. Il ‘cluster’ 5 è ad un paio di km dal cantiere del microtunnel di San Basilio e a circa sei km da Masseria del Capitano.