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“Opera dei Sassi”: osservatorio permanente di confronto fra cittadini e istituzioni a Matera

Dedicato al futuro e all’evoluzione si è concluso l’ultimo dei tre simposi organizzati dal Comune di Matera e dal Comitato di Pilotaggio del piano di gestione del Sito Unesco “Sassi e chiese rupestri”.

Ai laboratori che si sono articolati per tutta la giornata di venerdì hanno partecipato una settantina di persone che, divisi per argomenti, hanno cercato di riflettere su Matera come Capitale della partecipazione attraverso l’Open Space Technology. L’Ost è una tecnica innovativa che consente di partecipare a laboratori ed incontri proprio come fossero dei lunghissimi coffee break, dando alle persone la possibilità di decidere in completa autonomia di cosa gli interessa parlare e facendo in modo che essi possano, responsabilmente, discutere con tutti quelli che condividono quell’interesse.

Diversi i temi affrontati, dal disinquinamento del Torrente Gravina ai Sassi come giardino d’Europa, alla percezione degli antichi rioni, al turismo, alla mobilità urbana, all’uso del Castello Tramontano e così via. Ogni gruppo di lavoro ha quindi affrontato i singoli temi elaborando una catena di proposte che, come per i materiali dei due precedenti simposi verranno messi a sintesi ed inclusi nel piano di gestione del sito Unesco.

Parallelamente alcune classi della elementare Minozzi e della media Nicola Festa hanno partecipato ad altri laboratori sulla percezione dei Sassi realizzando anche lavori artistici sul percorso di apprendimento illustrati pubblicamente questa mattina.

A tirare le conclusioni dei tre simposi Angela Colonna e Mimmo Fiore, coordinatori del Piano di Gestione.

“In questi mesi – ha detto Colonna – abbiamo provato ad apparecchiare uno spazio della partecipazione rendendolo più confortevole e più adatto ai bisogni dei cittadini. Siamo partiti da un obbligo di legge come la redazione del piano di gestione, ma abbiamo scelto di andare oltre per trasformare questo lavoro in una straordinaria occasione per far lavorare insieme le istituzioni ed i cittadini. E’ stata una sorpresa meravigliosa perché abbiamo compreso che se ci si muove nella giusta direzione le persone manifestano un desiderio forte di stare insieme. E così siamo partiti dai valori, dalle nostre radici affrontando poi le questioni legate all’energia e alla geocultura, per chiudere con l’evoluzione e il futuro. Abbiamo scoperto così che la partecipazione non solo è possibile ma ci rende più capaci di raggiungere insieme alcuni obiettivi. Ecco perché abbiamo tutti insieme deciso di far proseguire questo lavoro facendo stare insieme istituzioni e cittadini. Nascerà un vero e proprio osservatorio permanente sui Sassi formato da istituzioni, cittadini, residenti, portatori di saperi. Si chiamerà “Opera dei Sassi”, uno spazio in cui la comunità potrà partecipare in prima persona utilizzando tutte le sue competenze”.

“Quello che stiamo realizzando – ha detto Mimmo Fiore – è il primo piano di gestione Pop-Up in Italia. Nei prossimi mesi riusciremo a chiudere questo primo testo per la stesura definitiva del piano che sarà nuovamente portato alla discussione sia con il comitato di Pilotaggio sia con i cittadini insieme, una sorta di costituente dell’Opera dei Sassi”.

Subito dopo è intervenuto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.

“Sono – ha detto Adduce – particolarmente soddisfatto per questo lavoro che cittadini e istituzioni hanno fatto insieme. Il lavoro che stiamo facciamo sul piano di gestione del sito Unesco è un primo importante modello condiviso e partecipato che vogliamo trasferire su tutti gli altri livelli di pianificazione che stiamo realizzando sapendo, tuttavia, che questo percorso deve riguardare tutti, nessuno escluso. Inoltre, questi incontri ci hanno insegnato che la rete, internet, non è sufficiente a determinare rapporti, strade, opportunità. E’, al contrario, assolutamente importante anche guardarsi in faccia per condividere ragionamenti, riflessioni, anche scontrandosi. E’ una strada diversa che può provocare numerosi benefici a qualsiasi livello di programmazione”.

Adduce si è poi soffermato sul lavoro realizzato dai bambini. “Mi ha colpito moltissimo la loro visione. Loro hanno puntato il dito verso la nuova città centrando appieno un tema che, purtroppo, non è stato ancora risolto: il rapporto fra il centro storico, patrimonio mondiale dell’umanità, e la nuova città. I bambini ci dicono che bisogna occuparsi molto anche dei quartieri. Credo che sia un punto di vista assolutamente condivisibile. E’ un invito di carattere programmatico che bisogna accogliere. Anche per questa ragione sono molto soddisfatto di questi simposi e per aver sperimentato un modello che non finisce qui, ma continua concretamente sul solco della candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019”.

A tal proposito è intervenuto nel corso dei lavori Paolo Verri, direttore del comitato Matera 2019. “Il modello di partecipazione che sta caratterizzando il piano di gestione del sito Unesco ci interessa molto. Non è solo il nostro lavoro che deve aiutare la comunità a crescere, ma è soprattutto grazie alla comunità che il comitato può crescere e provare a raggiungere l’obiettivo che tutti ci siamo dati. Le narrazioni che ci vengono fatte, i numerosi momenti di confronto, i suggerimenti, ma anche le perplessità che ci vengono segnalate sono per noi una straordinaria spinta ad andare avanti. Ecco perché vorremmo che questa esperienza non finisse qui, ma continuasse in modo da ampliare ulteriormente lo spazio della condivisione su traguardi che hanno a che fare con l’esclusivo interesse dell’intera comunità”.

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